
Philippe Descola, Un’ecologia delle relazioni. L’uomo e il suo ambiente, Marietti 1820, 2021 (pp. 60, euro 9)
Ha il tono della rievocazione, ma risponde anche al proposito di un consuntivo, questa breve, esemplare lezione di uno dei più grandi antropologi del nostro tempo. Antropologo ma, innanzitutto, etnografo, lo “specialista che si immerge nella vita di una comunità, vicina o lontana che sia dal suo luogo d’origine”, “per capire dall’interno le sue abitudini”, “i suoi modi di agire e di pensare”. La comunità studiata da Descola è stata, per anni, quella amazzonica degli Jivaros Achuar; il fulcro della cultura là indagata, messo a fuoco attraverso la riflessione dell’etnologo, si rivela sorprendentemente pertinente rispetto ai problemi, anzi al problema dei nostri tempi: la relazione fra l’uomo e la natura; il modo, e la misura, nei quali gli uomini si sentono parte dell’ambiente in cui vivono. È l’antropologo, infine, ad estrarre e formalizzare le concezioni che governano questa relazione.
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