Luoghi piante animali uomini / Tiziano Scarpa

““[Nel macello] Le bestie urlavano il loro terrore. Non è vero che non sanno di essere mortali. Noi uomini glielo facciamo sapere prima di ucciderle, attraverso il modo in cui le uccidiamo. Vogliamo che lo sappiano, che condividano la nostra sorte. Noi uomini gli diamo la morte insieme alla coscienza della morte. non può esserci niente di più crudele di questo. Noi non sopportiamo che ci siano esseri che muoiono innocenti. Non riusciamo a essere i soli a portare il peso della conoscenza della propria morte”.

Oggi, domani / Michele Serra

“Per la natura noi siamo uguali ai piccioni, ai cervi, alle nutrie, alle locuste, all’erba e ai boschi, quando capita la natura ci travolge e ci schiaccia senza domandarsi — nemmeno per un attimo — se siamo russi o ucraini, ebrei o palestinesi, l’unico criterio conosciuto, per una tempesta, sono le leggi fisiche che governano la biosfera. Nelle manifestazioni della natura (anche quelle miti, vitali e prospere) potremmo riconoscere quell’unità che ci rende tutti uguali, e che abbiamo tragicamente perduto”.

Oggi, domani / Max Horkheimer – Theodor W. Adorno

“Nell’età fra i quaranta e i cinquanta capita spesso di fare una strana esperienza. E cioè di scoprire che la maggior parte di quelli con cui siamo cresciuti e rimasti in contatto, mostrano segni di disfunzione nelle abitudini e nella coscienza. (…) Ma anche quelli a cui non accadono fatti decisivi, presentano segni di disgregazione, la conversazione con loro diventa insipida, chiassosa, vuota. Mentre prima, invecchiando, si riceveva un impulso spirituale anche dagli altri, ora si ha quasi l’impressione di essere i soli ad avere ancora spontaneamente interessi oggettivi. (…) nelle condizioni attuali il semplice svolgimento della vita, pur conservando determinate capacità tecniche o intellettuali, porta, già nella maturità, al cretinismo. (…) È come se gli uomini, per punizione di aver tradito le speranze della loro giovinezza e di essersi inseriti nel mondo, fossero colpiti da una precoce decadenza”.

Il tempo, la vita, gli altri / Thich Nhat Hanh

“Vedi il tuo corpo nella sua natura interdipendente e impermanente: se noti come non sia un’entità durevole nel tempo, smetterai di identificarti interamente in esso o di consideralo come un ‘sé’. (…) il corpo cessa di essere un aggregato di attaccamenti e la persona è libera, non più prigioniera della paura”.

Luoghi piante animali uomini / Marjorie Celona

“Appoggiò la mano sulla testa calda del cane e sembravano combaciare alla perfezione, come se la testa dell’animale fosse fatta apposta per stare lì, per colmare il vuoto della sua mano. Com’era possibile vivere senza un cane? (…) per sopravvivere devi avere qualcuno che ti ami incondizionatamente. Qualcuno che ti dia tutto l’amore di cui hai bisogno”.

Scrivere, leggere / Lucia Berlin

“[Scrivere] Per la gioia di farlo. È un posto dove andare. Senza dubbio è un posto in cui mi trovo… in cui sento di trovare la parte onesta di me. Quando ho cominciato a scrivere ero sola. Il mio primo marito mi aveva lasciata, avevo nostalgia di casa, i miei genitori mi avevano ripudiata perché mi ero sposata giovanissima e avevo divorziato. Scrivevo solo per… per tornare a casa. Era come andare in un posto in cui mi sentivo al sicuro. Perciò scrivo per fissare una realtà”.

Luoghi piante animali uomini / Enzo Fileno Carabba

“Quella che noi chiamiamo razionalità è la mentalità animale: catturare qualcosa, o scappare da qualcosa. Gli animali sono mossi dalla logica del profitto immediato, perlomeno i mammiferi (…). Preferiscono avere ragione. I grandi alberi invece tendono a vivere fantasticando, creando vaste ramificazioni di sogni. (…) La fotosintesi clorofilliana è possibile solo grazie a una mentalità fantastica”.

Il tempo, la vita, gli altri / Thomas Browne

“Non ho tanto paura quanto vergogna della morte; essa è veramente l’onta e l’ignominia della nostra natura, e in un momento può talmente sfigurarci che i nostri amici più cari, le mogli e i figli se ne stanno impauriti e sussultano davanti a noi. […] Fu proprio questa riflessione a far sì che durante una tempesta mi sentissi disposto a sprofondare nell’abisso delle acque; dove sarei perito non visto, non commiserato, senza sguardi attoniti, senza lacrime di pietà e discorsi sulla mortalità: e dove nessuno avrebbe detto, quantum mutatus ab illo!”.

Scrivere, leggere / Alessandro Baricco

“Per un bel po’ non ho più scritto una riga. Alle volte si è così fastidiosamente banali. Poi, però, a poco a poco, incominciò a crescermi dentro quella che era una mancanza, un battito mancante, uno spazio bianco. Il fatto è che per me scrivere è sempre stato, oltre a un modo per campare, una sorta di esercizio spirituale, e spesso un eremo dove meditare, e sempre il mio segreto Carnevale. E questi tre pezzi di me non sembravano aver trovato una dimora diversa, analogamente perfetta. Così nel libro mastro del mio sentire i conti non tornavano più, e denunciavano una vita in perdita”.