L’indimenticabile profumo del legno fresco

Lars Mytting, Norwegian wood. Il metodo scandinavo per tagliare, accatastare e scaldarsi con la legna, Utet 2016, pp. 250, euro 22

Una delle ultime cose che Mario Rigoni Stern diceva è che sentiva di aver vissuto abbastanza, e fra le cose che lo confermavano in questa idea c’era, oltre all’aver scritto qualche libro, l’aver raccolto un po’ di legna.

Vengono in mente le sue parole leggendo questo libro, che occorre sfogliare per farsi un’idea di quel che ci può dare. Non aiutano infatti, in questo senso, né il titolo (alla Murakami) né tantomeno il sottotitolo: si tratta di più di un manuale, che pure è, anche. Utile per chi ha legna da tagliare anche lontano dalla Scandinavia, o anche soltanto un fuoco o una stufa da accendere. Ma lo può leggere anche chi si scalda vicino a un termosifone, per la stessa ragione per cui ha un senso leggere libri di viaggio anche se non si ha intenzione di lasciare casa. Basta aprirlo per restare affascinati già dalla prima delle immagini che si incontrano nelle sue pagine: cataste di legna che sembrano sculture. È sotto l’influsso di questa fotografia che leggiamo le prime righe del testo, una poesia (“Il profumo di legno fresco / è una delle ultime cose che dimenticherai / quando il velo si chiuderà”) e pare di sentirlo davvero quel profumo. A mano a mano che si procede nella lettura si capisce come sia proprio nei metodi – di tagliare, accatastare, accendere – che si esprime il sentimento fatto di gratitudine e di rispetto per il bosco (abbattere alberi, se si sa quando, dove, come farlo non significa distruggere il bosco) e di piacere della frugalità, di riconoscimento di ciò che è davvero essenziale. “Il fuoco a legna ci mette a contatto con il clima stesso”  (bruciare legna se si sa  come, con quali strumenti e accorgimenti farlo può drasticamente ridurre l’inquinamento dell’aria). Ci mette a contatto con il clima facendo di noi stessi “collegamento fra il freddo di fuori e il caldo”, un caldo ben diverso da quello prodotto bruciando gasolio o ricorrendo all’elettricità. Così come la “legna è ciò che lega il bosco alla casa. Chi accende il fuoco deve uscire per andare alla legnaia (…) per un istante entriamo in contatto con le necessità elementari della vita”, come quella di farsi un fuoco (è il titolo di un bel racconto di Jack London). E allora possiamo perderci a guardare la fiamma e renderci conto che non ci stiamo solo scaldando, ma stiamo sperimentando “un metodo antichissimo, forse il più antico di tutti, per rasserenare vecchi e giovani.”

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