“Magari fosse possibile un’opera concepita al di fuori del self…”

“Magari fosse possibile un’opera concepita al di fuori del self, un’opera che ci permettesse d’uscire dalla prospettiva limitata d’un io individuale, non solo per entrare in altri io simili al nostro, ma per far parlare ciò che non ha parola, l’uccello che si posa sulla grondaia, l’albero in primavera e l’albero in autunno, la pietra, il cemento, la plastica…”

(Italo Calvino)

“In realtà il poeta è soltanto un accumulatore di Tempo…”

“In realtà il poeta è soltanto un accumulatore di Tempo, conscio che settant’anni di vita distratta dietro agli affari e i traffici e le cosiddette cose concrete può contenere soltanto un minuto primo di Tempo vero, mentre diciotto o vent’anni o trenta di vita vissuta davvero in profondo, possono viceversa contenerne secoli a volte miellenni, nel passato come nel presente e nel futuro, amen.”

(Giorgio Caproni)

“Continuate a suonare anche se nessuno vi ascolta…”

“Continuate a suonare anche se nessuno vi ascolta. Disegnate quando nessuno vi guarda. Continuate a scrivere un racconto che nessuno leggerà. Le gioie e le soddisfazioni interiori saranno più che sufficienti a mandarvi avanti. Se riuscirete in questa impresa, sarete diventati maestri nell’arte di stare qui e ora.”

(Ken Mogi)

“Quando si finisce un libro è un sollievo…”

“Quando si finisce un libro è un sollievo. Il lavoro è terminato. Se poi l’opera trova successo presso il pubblico, ecco alimentato e tenuto in vita più a lungo quel piacere di solito effimero. Ma dopo qualche tempo anche l’orgoglio e la soddisfazione e la vanità perdono consistenza. L’anima gonfia di sé ritorna alle sue estensioni naturali; brevemente incandescente di presunzione, si raffredda altrettanto presto che la brace che si spegne.”

(Luca Romano)