Luoghi piante animali uomini / Franco Arminio

“Sono un autodidatta, scatto con il telefonino, scelgo di fermare in un’immagine luoghi che stanno scomparendo, il portone di una casa che magari tra qualche anno non ci sarà più, un muretto che sta per crollare. Il mio è quasi un esercizio etico: voglio che ciò che appartiene a un territorio non sia dimenticato, che se ne conservi la memoria. Quasi un gesto d’affetto, mi piace allargare l’idea dell’umano a tutto ciò che non lo è”.

Luoghi piante animali uomini / Rosa Luxemburg

“Durante le operazioni di scarico [del carro trainato da bufali, nel carcere di Breslavia] gli animali se ne stavano esausti, completamente in silenzio, e uno, quello che sanguinava [per le frustate ricevute] guardava davanti a sé e aveva nel viso nero, negli occhi scuri e mansueti, un’espressione simile a quella di un bambino che abbia pianto a lungo. Era davvero l’espressione di un bambino che è stato punito duramente e non sa per cosa né perché, non sa come sottrarsi al tormento e alla violenza bruta… gli stavo davanti e l’animale mi guardava, mi scesero le lacrime – erano le sue lacrime; per il fratello più amato non si potrebbe fremere più dolorosamente di quanto non fremessi io, inerme davanti a quella silenziosa sofferenza”.

Luoghi piante animali uomini / Paolo Legrenzi

“La natura è più grande di noi perché ci circonda, ci avvolge, ci accompagna insieme a tutto ciò che vive sulla Terra. Più grande di noi perché siamo come ‘bambini’ presenti su questo pianeta da duecento millenni o poco più, mentre molte altre specie animali sono i ‘grandi’ che ci hanno preceduto e ci accompagnano”.

Luoghi piante animali uomini / Stefano Mancuso

“Che esista una cosa chiamata riscaldamento globale, la cui azione produce catastrofi, dopo quasi un secolo di ricerche da parte della scienza, dovrebbe essere ormai una nozione comune; è qualcosa di talmente noto che continuare a parlarne è ormai diventato addirittura dannoso. Controproducente. Chi soltanto prova a citare cosa dicono a proposito di riscaldamento globale gli studi dei migliori centri di ricerca mondiali, è o una Cassandra (per chi ha fatto studi classici) o un semplice menagramo il cui solo risultato è, appunto, portare iella e generare ecoansia. (…) Il riscaldamento globale è il più grave problema che l’umanità abbia mai avuto nel corso della sua storia”.

Luoghi piante animali uomini / Mauro Covacich

“Negli ultimi tempi gli umani, soprattutto gli abitanti dei continenti agiati, soffrono la vita in comunità, a meno che non sia digitale. Sono quasi tutti ottime persone, nelle quali cinofilia e gattofilia sono venute a compensare valori sempre più alti di misantropia. (…) Questa nuova società atomizzata, tutta homevideo, delivery e smartworking, resta comunque fatta di umani bisognosi di calore. La presenza massiccia di animali intorno a noi ha un effetto ansiolitico, riduce il panico per la fine del mondo. Visto che, a quanto pare, la fine del mondo sarà responsabilità degli umani (…) circondarsi di animali è anche un trucco che abbiamo escogitato per diminuire, almeno di primo acchito, la presenza umana nel paesaggio percepito, un’illusione ottica che aggiunge una sfumatura green attenuando un po’ il nostro senso di colpa”.

Luoghi piante animali uomini / Pierre Bourrigault

“Furiu è invisibile. O meglio, sottrae materia agli oggetti. Così anziché essere seduto sul divano – troppo facile constatarlo – potremmo accettare l’idea che ritagli la sua superficie. Quindi dove c’è lui non c’è il divano. Ma, in effetti, Furiu ha il dono di non esserci. O dona il non essere alle cose. Comunemente si sente dire che il cane dà pienezza e senso alle nostre vite. Ma se capovolgessimo la questione? Se il cane conferisse vuotezza e nonsenso alle nostre esistenze? In fondo un cane, col suo star lì a guardarci mentre noi corriamo nella vita, col suo sistematico non fare, è un atto d’accusa verso qualunque fine e qualunque impegno. Il cane, seduto sul divano, è il maestro dei distacchi”.

Luoghi piante animali uomini / Julian Barnes

“Le autorità medievali portavano gli animali in tribunale e ne valutavano seriamente i crimini; noi li mettiamo in campi di concentramento, li riempiamo di ormoni e li facciamo a pezzi in modo da ricordarci il meno possibile che una volta pigolavano o belavano o muggivano. Quale dei due modi è il più serio? Qual è il più avanzato da un punto di vista morale?”.

Luoghi piante animali uomini / Amedeo Balbi

“L’energia non è mai gratis: questa è una delle regole di base della realtà. La prendiamo in prestito e la trasformiamo, ne utilizziamo solo una parte e ne cediamo il resto all’ambiente in una forma degradata, che va persa per sempre. Non esistono forme di energia che non producano scarti (…) Nella migliore delle ipotesi, dissipiamo la parte inutilizzata sotto forma di calore. Il riscaldamento globale è la conseguenza certamente indesiderata (…) dell’uso di energia sempre maggiore di cui una civiltà ha bisogno per crescere e migliorare la propria condizione”.

Luoghi piante animali uomini / Piergiorgio Bellocchio

“Progresso. La suprema ironia del destino sarà che nel giro di pochi decenni (o siano pure uno o due secoli) l’uomo ipernutrito, ben protetto dal freddo e dal caldo, grazie ai progressi della scienza e della tecnica servito da ogni sorta di macchine… morirà per mancanza d’aria, d’acqua, cioè di quei beni che la natura ci ha regalato per migliaia di anni (…), quei beni che i miracoli della scienza e della tecnica, il mito del progresso illimitato avranno distrutto”.

Luoghi piante animali uomini / Piera Ventre

“La tartaruga si era ritratta nel suo guscio e (…) poteva assimilarsi a un sasso, un grosso sasso dai colori accesi. Come può un essere vivere in una pietra? mi stupii, come se per la prima volta ci pensassi. Tuttavia, pure pensai che forse l’unico modo autentico per abitare veramente fosse quello che passava attraverso una costruzione attiva. Come gli antenati, i primi uomini che cercarono un asilo, avremmo dovuto saperci costruire una capanna per dirci realmente a casa. E quella tartaruga nel suo guscio, ossa e nervi, sangue e linfa, con gli organi adesi alla corazza, ne era la prova più evidente. Un corpo che si faceva abitazione, un edificio vivente che si sarebbe dissolto con la dissoluzione del suo unico abitante”.

Luoghi piante animali uomini / Gianfranco Pellegrino

“La “coscienza ecologica” “ci aiuta a capire che sentirsi in colpa come individui non ha senso, data l’insignificanza statistica delle nostre azioni, ma bisogna (…) assumersi responsabilità di specie, per così dire. La coscienza ecologica è una modalità di gestione dell’ansia, della nevrosi derivante dalla fine dell’illusione antropocentrica, dal fatto che sapendo di più perdiamo il vecchio mondo di prima. Ma essa resta perturbante e straniante, perché ci fa scoprire che cosa accade a scale di magnitudine e a scale temporali differenti dalla scala umana, superiori, grandissime, e ci mostra che dobbiamo agire anche a quelle scale, e non solo nell’orizzonte umano, e che non c’è nessuna scala che le governi tutte, e così facendo lavora sul trauma, sulla perdita di significato (o di significato a misura umana, antropocentrico) che derivano da questa scoperta”.