
Nino Dolfo, In principio fu lo sguardo. Taccuino vagabondo di un cronista di cultura, Oligo 2025 (pp. 192, euro 16)
Ci sono due modi per vivere l’“età matura”, quella in cui è inevitabile prendere atto che “la vita è un’emorragia, una diaspora continua, una sequenza di disavanzi”. O meglio, due versanti di uno stesso sentimento, la malinconia: quello che inclina allo sconforto e si fa percezione inesorabile della propria transitorietà, retroagendo sull’immagine della propria vita e così rivelandone una sostanziale inconsistenza, e quello che invece, nonostante tutto, “ci conforta con il tempo ritrovato”, facendoci scoprire che “il passato è sempre sorprendente: ci ha seguito con la fedeltà di un’ombra, ci ha aspettato ed è la prova regina che noi siamo esistiti”, la conferma che una sua consistenza ce l’ha, la nostra vita.
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