“Il cane, il depositario del segreto, che supera con agilità gli abissi del tempo perché non conosce differenza tra il XV e il XX secolo, sa certe cose meglio di noi. Il suo occhio sinistro (quello addomesticato) ci fissa con attenzione; il destro (quello selvaggio) riceve un po’ meno luce e sembra assente ed estraneo. E tuttavia proprio da questo occhio un po’ adombrato noi ci sentiamo messi a nudo”.