La poesia è un domatore perplesso

Questo testo nasce dalla richiesta rivoltami dall’associazione culturale La Guglia di Agugliano, Ancona: si tratta di uno scritto introduttivo all’antologia dei poeti selezionati lo scorso anno per il Premio “Poesia senza confine”, di cui l’associazione è promotrice.

“Una poesia dove non si nota nemmeno un bicchiere o una stringa, m’ha sempre messo in sospetto. Non mi è mai piaciuta: non l’ho mai usata nemmeno come lettore. Non perché il bicchiere o la stringa siano importanti in sé, più del cocchio o di altri dorati oggetti: ma appunto perché sono oggetti quotidiani e nostri “.
Giorgio Caproni

A volte, non ravvisando essi nulla di luminoso e di bello nelle cose che li circondano, si chiudono a sognare e a cercare lontano . Ma pur nelle cose vicine era quel che cercavano, e non avendolo trovato, fu difetto, non di poesia nelle cose, ma di vista negli occhi.(…) Or dunque intenso il sentimento poetico è di chi trova la poesia in ciò che lo circonda, e in ciò che altri soglia spregiare, non di chi non la trova lì e deve fare sforzi per cercarla altrove.
Giovanni Pascoli

“Trovo che nulla è più ammirevole dei tramonti” riprese lei ”ma sulla riva del mare, soprattutto”
Gustave Flaubert

“La poesia non è fatta per nessuno
non per altri e nemmeno per chi la scrive.
Perchè nasce? Non nasce affatto e dunque
non è mai nata. Sta come una pietra
e un granellino di sabbia. Finira’
con tutto il resto”
Eugenio Montale

Di parole quotidiane sono fatte le frasi eterne
Concetto Marchesi

Il libro deve essere una scure per il mare gelato che è dentro di noi
Franz Kafka

“Un racconto, un romanzo o una poesia dovrebbero sferrare un certo numero di pugni all’emotività del lettore”
Raymond Carver

Un’altra caratteristica certa, che distingue i mediocri e i falsi romanzieri, è la preoccupazione – la intenzione programmatica – di apparire ai propri contemporanei, a qualsiasi costo, “nuovi”, “ moderni”, “all’avanguardia”ecc. E’ comprensibile infatti che un mediocre e un falso romanziere si preoccupi di eccitare, a qualsiasi costo, la curiosità dei propri contemporanei: giacché, fuori di quella che gli offrono i suoi contemporanei, a lui non è data nessuna’altra occasione di farsi leggere. Col sopravvenire di una nuova generazione – o, magari, anche soltanto della prossima stagione- la sua falsa realtà non ingannerà più nessuno. Mentre il poeta vero sente (anche se non lo sa) che molti dei suoi lettori devono ancora nascere, e che la sua realtà è vera per sempre.
Elsa Morante

L’occupazione preferita e più intensa del bambino è il gioco. Forse si può dire che il bambino impegnato nel gioco si comporta come il poeta: in quanto si costruisce un suo proprio mondo o, meglio, dà a suo piacere un nuovo assetto alle cose del mondo … Anche il poeta fa quello che fa il bambino giocando: egli crea un mondo di fantasia, che prende molto sul serio
Sigmund Freud

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