“Da una parte minaccia cresciuta in modo prepotente, dall’altra eclissi della pressione dell’opinione pubblica. Cosa lega questi due elementi e che cosa differenzia la scena di allora [anni della guerra fredda] da quella di ora? La scomparsa del futuro. Dietro chi agita la minaccia del nucleare c’è la dichiarazione di non voler cambiare il presente ma di garantire rapporti di forza favorevoli alla propria parte. Contemporaneamente ciò a cui assistiamo è la verticale perdita di terreno di una mobilitazione che chiede un futuro diverso. Negli anni più cupi della guerra fredda la mobilitazione dell’opinione pubblica ha funzionato. Cosa impedisce oggi all’opinione pubblica di funzionare o anche, più radicalmente, di non ritenere vincente una mobilitazione? È la fiducia nel cambiamento che sembra decisamente in declino.”
Oggi, domani / Alessandro Piperno
“Poche cose rendono stupide le persone come l’incombere di una guerra”.
Una favola tragica

Jean-Claude Grumberg, Una merce molto pregiata. Una favola, Guanda 2019 (pp. 112, euro 14)
Una raccomandazione preliminare: va letto tutto d’un fiato. Perché ha la compattezza di una narrazione fatta a voce, in cui il narratore non si interrompe se non una volta arrivato alla fine. E questo è uno dei pregi di questo racconto uscito in realtà da una penna sapiente nella sua leggerezza, nella sua capacità di condurre due storie in parallelo e di cadenzarle introducendo svolte decisive nella loro trama senza compromettere il tono distaccato di chi riferisce dei puri fatti.
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