Oggi, domani / Byung-Chul Han

“L’intrattenimento è in procinto di creare, ben oltre l’episodico, una nuova ‘condotta di vita’, una nuova esperienza del mondo e del tempo (…). La cornice ‘schermo’ definisce i film come intrattenimento, ma include anche le notizie, e l’identica cornice fa sì che l’intrattenimento e le notizie si mischino. Anche il confine tra ‘realtà vera’ e ‘realtà finzionale’, che contraddistingue l’intrattenimento, sfuma sempre più. Da tempo ormai l’intrattenimento comprende anche la ‘realtà vera’, modifica gli interi sistemi sociali senza tuttavia segnalare la propria presenza: così sembra consolidare un ipersistema coestensivo del mondo”.

Oggi, domani / Annalisa Ambrosio

“È stato addirittura coniato un termine – buonismo – che si attribuisce con grande disinvoltura a qualsiasi cosa che un tempo veniva considerata buona, come avere a cuore gli ultimi, fare beneficenza o contestare chi fa il forte con i deboli (…). Io credo che la maniera più saggia e completa di riabilitare la bontà sia ammettere che la bontà è una forma di intelligenza. La bontà non è un fatto psicologico o morale e tantomeno l’osservanza religiosa di un sistema di regole. La bontà è l’intelligenza di chi non si sente solo al mondo e conosce, rispetta, asseconda la vita in ogni sua forma. In questo senso la parola più adatta per esprimerla è partecipazione: è buono chi partecipa alla vita nel suo complesso. Non solo alla sua. Chi è buono abbraccia il mondo, perché sa comprenderlo nel suo sguardo. La formula della sua intelligenza si traduce in una particolare combinazione di umiltà e fermezza: fare scorrere la vita senza dare preminenza assoluta alla propria, ma senza mai tralasciarla”.

Oggi, domani / Valentina Pisanty

“Due fatti sono sotto gli occhi di tutti. 1) negli ultimi vent’anni la Shoah è stata oggetto di intense e capillari attività commemorative in tutto il mondo occidentale. 2) negli ultimi vent’anni il razzismo e l’intolleranza sono aumentati a dismisura proprio nei paesi in cui le politiche della memoria sono state implementate con maggiore vigore. Sono fatti irrelati, due serie storiche indipendenti, oppure un collegamento c’è, ed è compito di una società desiderosa di contrastare l’attuale ondata xenofoba interrogarsi sulle ragioni di questa contraddizione?

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