Oggi, domani / Maria Anna Mariani

“Non esiste spettatore innocente. Passività e innocenza non sono sinonimi: anche l’inazione è una forma di coinvolgimento. (…) Nella maggior parte dei casi si tratta invece di una posizione moralmente compromessa, anche se non criminalmente colpevole. (…) Le categorie di colpa e innocenza sono insufficienti; così come quelle di distacco e disinteresse. Esistono soggetti implicati che non commettono il danno ma ne traggono profitto o vi sono strutturalmente connessi. È in questa zona grigia della responsabilità che si trova l’Italia. (…) l’Italia appare più che mai come una bystander [spettatore coinvolto] strutturale: spettatrice impotente e complice sistemica. Lo è per scelte politiche, per le dipendenze strategiche, ma anche per un immaginario che non sa più produrre resistenza perché ha smesso di avere paura. E proprio la paura, scriveva Buzzati, è la forma suprema di resistenza alla minaccia nucleare”.

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