Forse perché
altre volte te n’eri 
andato da noi
forse perché 
l’ombra del lutto
ci avevi fatto
altre volte sentire
forse perché
né sentenze di medici 
né benedizioni
né elogi funebri
hanno sporcato
la tua partenza
forse perché
ciò che di te
il fuoco ha lasciato
fra l’erba di un pascolo
è rimasto almeno 
finché la pioggia 
non l’avrà sparso
nella terra del monte
che tante volte
avevi salito
forse per questo
ho sognato 
che solo in sogno
era avvenuto
di vedere le tue 
ceneri nere
volare sul verde
e che dunque
tu ancor ti muovevi 
fra i colori del mondo 
ma nella veglia
anche ho potuto 
per giorni credere
che vita e morte 
per te si fossero 
date in pace la mano 
sperare che possano
per tutti incontrarsi
come sorelle
Ma il momento è arrivato
nel riunirci a dire
un mese dopo
di te dei tuoi giorni
di quel che pensavi 
e avevi scritto
allora soltanto
ho sentito davvero
che non c’è morte
che non tagli per sempre
il filo che s’era
potuto credere
continuasse a legare 
il c’era al mai più
Perché non se n’è
andato soltanto
il vecchio distratto
sempre di più
chiuso in sé stesso
forse a sé stesso
ma il ragazzo che m’era 
stato fratello 
amico attento 
alle paure 
e alle speranze 
di me bambino
e il giovane aperto 
alle idee ed al fare
e l’uomo d’amore
capace e di
disamore 
Son stati molti
ad andar via
per non tornare
tutti quelli che tu 
eri e una volta eri stato
ma insieme anche 
qualcuno di quelli 
dei tanti che ero 
Siamo rimasti
dunque di meno
a guardare il fiume 
non dalla parte del ponte
cui arriva dal monte 
ma da quella in cui 
lo vedi correre via 
a mescolarsi in quel mare
che lambisce la spiaggia 
dove anch’io sono
ora sapendo
più di quanto mai
avevo saputo
che è vicina la notte 
che calata sul mare
l’onda d’un altro 
giorno fra i giorni
non turberà

