Scrivere, leggere / Fernando Aramburu

“Proseguo nella mia campagna di spargimento di libri per la città. Sugli scaffali cominciano a formarsi dei vuoti. Verifico che, a mano a mano che la biblioteca si riduce, mi fa meno male separarmi dai libri, perfino da quelli che in un dato momento hanno avuto per me un significato speciale. (…) A che scopo ho letto tanto? Da cosa mi hanno salvato i libri? So benissimo che non mi hanno salvato da nulla: ma in qualche modo bisognava riempire il tempo e dare adito alla speranza di capire, di mettere insieme una manciata di conoscenze e, con un po’ di fortuna, di ampliare il mio orizzonte vitale”.