Speróm che va sücédes niènt!

▸ dai giorni del coronavirus “Speróm che va sücédes niènt!”. Era questo il mantra con cui Rina, mia suocera, ci salutava ogni volta che andavamo via. Che fosse per fare i 15 chilometri da casa sua alla nostra o i 5.000 per andare e tornare dal Portogallo o dalla Danimarca o da qualsiasi altro posto … Continua a leggere Speróm che va sücédes niènt!

Il dopo si crea adesso

▸ dai giorni del coronavirus Di solito la mattina dedico almeno due ore per mettermi in contatto con persone care e amiche con le quali lavoro da anni, perché la distanza non annulla l’intima prossimità che nel tempo si è andata approfondendo. Da questa profondità vengono le parole e le pratiche che propongo per rendere … Continua a leggere Il dopo si crea adesso

Stare al proprio posto

▸ dai giorni del coronavirus Domenica 22 marzo 2020. Il tempo è cambiato: uno strato spesso di nuvole grigie schiaccia il cielo sui tetti delle case. Cielo cupo. La primavera pare arretrare verso l’inverno.E che cosa importa? – le verrebbe da chiedersi – tanto uscire è impossibile, per cui pioggia o sole non dovrebbe fare … Continua a leggere Stare al proprio posto

Non è tempo di scrivere, questo, per te

▸ dai giorni del coronavirus Non basta avere tempo. Occorre averne tanto, ma non basta. Ne hai fatto esperienza, lo sai.Non sai scrivere nei ritagli di tempo. E neanche se il tempo che hai è un tempo dato, è quello e non di più.Ti occorre molto presente per scrivere, ma un presente che puoi immaginarti … Continua a leggere Non è tempo di scrivere, questo, per te

filastrocca per una quarantena piena

▸ dai giorni del coronavirus nella nostra reclusione dorataci riscopriamo animali socialiil vicino canta e ci uniamo al corooggi siamo fratelli, in questa dimensioneabbiamo deposto i coltelli tutto questo tempoquante volte l’abbiamo sognatotempo per la noia, il gioco,per l’amore e per ascoltare il dolore quante cose da fare in casanon c’era mai tempo è questo … Continua a leggere filastrocca per una quarantena piena